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UAH YOU: 6 videoclip per raccontare l’immaginario partenopeo di UAH

UAH YOU: 6 videoclip per raccontare l’immaginario partenopeo di UAH

È uscito il 6° videoclip di UAH, NIENTE A DICERE, brano di chiusura di UAH YOU, primo EP del cantautore anonimo partenopeo, e in questo articolo vogliamo ripercorrere le tappe di un viaggio nell’immaginario di questo autore sui generis, che abbiamo avuto la fortuna di conoscere e accompagnare fin dal suo esordio.

 

Ma prima vogliamo svelarvi come l’abbiamo conosciuto…

A marzo 2021 – ancora in piena pandemia – riceviamo una email da un certo ‘Bruno Jordan’ – nome palesemente inventato! – nel quale ci veniva chiesto quanto segue:

«[…] Cerco si spiegarvi in maniera sintetica la situazione: un paio di anni fa ho iniziato a comporre canzoni e a cantarle, senza alcuna velleità, quasi come terapia per difendermi dallo stress. Ho coinvolto musicisti per suonare pezzi miei e oggi ne ho 4-5 che possono dirsi ultimati.[…] Si tratta di pezzi in napoletano, un tipo di dialetto napoletano che esplora nuove direzioni, abbraccia tutti i quartieri (con le diverse sfumature), ed è precisamente il frutto della mia esperienza di vita.

[…] Assumiamo per ipotesi che i pezzi siano belli o interessanti o che rappresentino una novità; assumiamo per ipotesi che io volessi farli ascoltare a un determinato pubblico senza mai rivelare la mia identità. In tal caso cosa potreste fare per me?».

Inutile dire che prima di rispondere a ‘Bruno Jordan’ abbiamo fatto passare qualche giorno, perché semplicemente increduli!

Ma di lì a poco, ci fece ascoltare la prima demo di SPAIDERMEN e gli dicemmo subito: UAH!

È passato più di un anno dal momento in cui presero forma il nome e il logo di UAH, un anno nel quale abbiamo ascoltato demo su demo e lavorato costantemente insieme all’autore per dare un’identità visiva ai suoi brani. E così vogliamo raccontarvi cosa c’è dietro questa serie di video, partiti per essere video-lyrics e diventati quasi un cartoon a puntate.

 

Il concept di questa serie di video realizzati da Officina Mirabilis è un détournement dei Tarocchi, ridisegnati e animati per illustrare la Napoli raccontata nelle 6 tracce di UAH YOU…

Partiamo!

 

1. DIMANE SÌ [UAH]

Rappando «canzone ’e cammurrista se canta senza voce» comincia il viaggio musicale di UAH da Napoli verso la West Coast.

La prima traccia del suo lavoro d’esordio s’intitola DIMANE SÌ, brano gangstarap, frutto dell’affiatata collab tra il cantautore e Dino Barretta (Music Studio Factory), produttore dell’EP.

Nel videoclip di lancio, la Morte (XIII lama dei Tarocchi) diventa LL’OSCURO che semina il male della camorra, a Napoli come a Brooklyn e ovunque nel mondo iper-connesso più dalla criminalità che dalla tecnologia.

La spietatezza dei killer – «’e sparature d’ ’o Bronx» – è sigillata nel verso «addò se mette l’emoji!?», che grazie alla versatilità del napoletano trasmette l’impossibilità di gestire le emozioni attraverso il ridotto linguistico dei social-addicted.

Certo non può bastare una emoji a rappresentare le nostre emozioni, e se ci ingabbiamo in un linguaggio deforme che ci rende incapaci di esprimerle, saremo sempre più frustrati e manipolabili da chissà quali oscuri signori…

 

2. ’O NASO E ’A VOCCA [UAH]

Nella seconda traccia, intitolata ’O NASO E ’A VOCCA, il Mago (I arcano dei Tarocchi) diventa ’O IUCATORE, col suo anelito di governare la Fortuna e vincere alla corse che tutti facciamo quotidianamente…

«Facimmo tuttequante ’e stesse corse d’ ’e cavalle», chi da giocatore d’azzardo, chi da fantino e… chi da cavallo.

Nel videoclip dedicato alla traccia che galoppa al ritmo 80s, proprio la Fortuna diventa «’a mamma d’ ’e pullastre» che «finalmente allatta ancora», contrapposta a un’altra figura femminile, una madre che ha appena partorito, principio della guerra che è la vita: «chillu punto mmiez’ ê stelle / addò correno ’e missili».

 

3. NEVERFULL [UAH]

Con NEVERFULL si entra nel cuore del disco e va in scena la Sirena, protettrice di Napoli, che in questo brano racconta una relazione d’amore difficile, tra mito e quotidianità…

La Sirena prende il posto de la Stella (carta XVII nei Tarocchi), icona potente e ambigua della femminilità, che emerge dalla spuma marina di PUNTA CAMPANELLA.

Per la prima volta nella serie di video animati, appaiono alcuni ex voto tra gli oggetti volanti…

UAH canta «tutt’ ’e regale tranne ’a Neverfull / t’ ’e ttorno areto, nunn ’e vvoglio cchiù» e un mix di feticci – oggetti di consumo e oggetti di culto – vengono tirati fuori dalla borsa griffata di questa Sirena contemporanea e lanciati a mare…

Con questa ballad un po’ funky e po’ rock – impreziosita dalle aperture di chitarra di Vince Carpentieri – la testa «ggira ggira ggira tuorno tuorno»!

 

4. KING KONG [UAH]

Si torna a ballare nella jungla urbana con KING KONG, brano nel quale UAH mostra la sua rabbia – «cresce ’o ffuoco arinto, tiene ’arraggia ’e King Kong» – contro l’arrivismo della società, «’a fossa d’ ’e serpiente» che strisciano uno sull’altro, ostentando ricchezza e sfruttando il prossimo.

Nel video appare uno speciale ex voto, disegnato appositamente per questo brano: due mani che si stringono e si capovolgono a vicenda nel mentre echeggia la voce di UAH che dedica a ‘carogne’ e ‘avvoltoi’ il suo irridente «Ve voglie bbene assaje!».

Chiude il videoclip l’icona cinematografica del gorilla gigante con l’elmo di guerra, che prende il posto della lama XV dei Tarocchi – il Diavolo – e rosso di rabbia canta «batto bbanco, ’e pugne ’mpietto King Kong / contro ’attacco d’ ’e nemici comme more nu vichingo».

 

5. SPAIDERMEN [UAH]

Prima del finale, ritorna SPAIDERMEN in versione Remix, il raider col quale abbiamo conosciuto UAH!

Nel videoclip, riproposto per l’occasione in formato 16:9, il Matto dei Tarocchi salta in moto e diventa simbolo del lavoro precario e dell’emarginazione.

Il brano è stato originariamente registrato da Nando Misuraca (Suono Libero Music), e vede ancora la collaborazione di Vince Carpentieri e quella, tra gli altri, di Pietro Ricci.

Tutto il video è basato su una rocambolesca corsa in motorino – «scennenno d’ ’e Camaldule p’ ’e Ponte Russe» – per consegnare panini e bibite.

Il raider napoletano si sposta lanciando ragnatele tra i palazzoni della periferia e vola sul Golfo di Napoli alla ricerca dell’amore, mentre la sua «chica mala» danza senza fermarsi.

E allora «jammo senza frene, nzieme sott’ ’e vvele d’ ’a semmana nera»!

 

6. NIENTE A DICERE [UAH]

Così, dopo aver affrontato, con la tipica serietà beffarda napoletana, temi delicati quali la camorra, il precariato, il gioco d’azzardo, l’arrivismo e i vizi della società contemporanea, questo viaggio si conclude con l’uscita del videoclip di NIENTE A DICERE, ballad malinconica dal titolo eloquente, che racconta la solitudine dei giovani causata dalla dipendenza dai social media.

Tutta la serie di videoclip realizzati da Officina Mirabilis ha un’estetica volutamente distante dal narcisismo dei social, con riferimenti iconografici e citazioni letterarie che in NIENTE A DICERE trovano la piena espressione.

Nel video che chiude la serie, un occhio – «il Grande Fratello vi guarda» – è sempre al centro di uno smartphone tirannico che tiene incatenati i giovani a gruppi ben distinti di ragazzi e ragazze, resi incapaci di stringere relazioni.

Il tutto viene a sua volta osservato dal narratore, il personaggio dell’Urlo di Munch che qui diventa l’Eremita (IX arcano dei Tarocchi), che cammina tra i grattacieli napoletani sotto un tramonto distopico…

«I’ e ll’ombra d’ ’e palazze / Paura d’ ’o futuro / N’è nniente tutto a pposto / Pecché nun credo cchiù a nnisciuno / Però dimane miétteme n’ata storia / Cu nniente ’a dicere»…

 

 

 

Tutti i link ai canali distro e social di UAH sono raccolti qui:

https://linktr.ee/uah_you

 

Buon ascolto e buona visione!